Quanti e quali segni ha lasciato l’uomo sul territorio della Maremma, può essere una discussione avvincente perché si lega indissolubilmente con le ragioni della sua natura selvaggia.
Gli etruschi la popolarono interamente e ne fecero il loro giardino, i romani le colonizzarono vi costruirono ville ma soprattutto la dotarono di un’arteria d’espansione potente ed efficiente: la Via Aurelia. Visse la dominazione dei Longobardi che vi lasciarono un lungo elenco di toponimi, in primis proprio “Pescia” che sta ad indicare, in quel lontano linguaggio, luogo ricco di acque. Il medioevo vede fiorire nuove e importanti città che in un ideale collegamento ricrearono quel fermento di vita e di commerci che l’aveva animato il territorio durante la lunga stagione etrusca. Capalbio, Montalto di Castro, Tuscania, Orvieto e, infine, Corneto la città che oggi ha preso il nobile nome della città-stato più importante dell’Etruria: Tarquinia.
Per chi è alla ricerca del fascino discreto del borgo medievale, della materna protezione di mura e rocche questi luoghi rappresentano una sicura soddisfazione soprattutto quando sono uniti al vivere lento delle realtà contadine che ancora li circondano. Capalbio, Orvieto e Tarqunia, inoltre offrono sempre di più una valida alternativa culturale alla grande Città: da anni ospitano festival di letteratura, di musica e di cinema; in queste deliziose cittadine sono vissuti e vivono artisti che producono le loro opere ispirati da paesaggi e atmosfere. Così, in un vicolo del centro, puoi incontrare atelier o piccole sale mostra.